Il nuovo dicastero della Famiglia e della Disabilità ha aperto i suoi uffici in Largo Chigi a Roma e come prima cosa il ministro Lorenzo Fontana ha accettato di confrontarsi con una delegazione guidata dal presidente della Federazione tra le Associazioni nazionale di persone con disabilità (FAND), Franco Bettoni. Si tratta di uno dei primi atti del leghista, finito al centro delle polemiche per le sue posizioni pro life e per aver detto che le famiglie gay “non esistono”. Sul tavolo dell’incontro le priorità su cui le associazioni chiedono di lavorare. Fontana dal canto suo ha lanciato l’idea di far partire un tavolo di confronto permanente tra ministero e organizzazioni. Ma di impegni con investimenti concreti e cifre specifiche da presentare nel Def ancora nulla.
“Al centro del colloquio della durata di un’ora circa – racconta a ilfattoquotidiano.it Bettoni – come premessa il ministro Fontana ha fatto riferimento alla volontà di far rispettare concretamente la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità (ratificata dal Parlamento italiano il 24 febbraio 2009), mettendo al centro del suo impegno, in particolare, le famiglie dei disabili gravi e il potenziamento delle politiche di inclusione scolastica e lavorativa”. Il colloquio è stato definito dal numero uno della FAND come “costruttivo e incentrato sin dalle prime battute sulle problematiche reali che riguardano quotidianamente la vita di oltre quattro milioni di donne e uomini con disabilità, toccando temi fondamentali come la vita indipendente, il sostegno scolastico, il diritto alla mobilità e l’abbattimento delle barriere architettoniche, oltre che il Dopo di noi”. Il Dopo di noi è la legge approvata dalla scorsa legislatura e che fornisce una cornice giuridica per l’assistenza personale alle persone con disabilità grave dopo la morte dei parenti ma la cui copertura finanziaria è ritenuta, da molte associazioni, ancora del tutto insufficiente rispetto alle esigenze reali.
Va detto che durante l’incontro non sono stati diffusi numeri sulle voci di spesa che riguardano alcuni punti programmatici esplicitati in campagna elettorale sia dalla Lega di Matteo Salvini che dal M5s di Luigi Di Maio in materia di disabilità. “Abbiamo avuto un confronto su diversi temi a cui noi teniamo particolarmente e abbiamo consegnato al ministro Fontana il nostro piano nazionale di cose concrete da realizzare nel corso di questa legislatura, pur consapevoli che sono da delineare ancora nel dettaglio deleghe e mansioni specifiche. Con questo incontro abbiamo voluto imprimere una forte accelerazione, perché è arrivato il momento per la politica di passare dalle promesse ai fatti. Il ministro Fontana ci ha assicurato un lavoro diretto al fianco delle associazioni delle persone con disabilità, per cercare di trovare, il più possibile insieme, le soluzioni migliori a problemi annosi e molto complessi”.
Ma quali sono stati i temi specifici discussi? Il principale argomento affrontato oggi, su cui in verità puntano tutte le principali organizzazioni nazionali di persone con disabilità, come ad esempio la Federazione italiana per il superamento dell’handicap (FISH), è il significativo potenziamento del Fondo per la non autosufficienza, ritenuto ampiamente sottostimato a livello di risorse messe a disposizione. Bettoni, dice a Ilfattoquotidiano.it, di aver sottolineato di fronte al ministro Fontana l’urgenza di agire sulla semplificazione del sistema di accertamento della disabilità, con il superamento della concezione puramente medico-legale ai fini di una valutazione multidimensionale della disabilità, la piena operatività della legge 68/1999 in materia di diritto al lavoro dei disabili, oltre che le garanzie di un adeguato sostegno economico della persona nelle forme già previste dalla legge per ogni tipo di disabilità e l’aggiornamento del nomenclatore tariffario, considerato dalle organizzazioni dei disabili ormai inadeguato a fornire prestazioni utili al miglioramento delle qualità di vita delle persone con disabilità.
“Vorrei sottolineare – aggiunge Bettoni – che al meeting era presente anche il sottosegretario Vincenzo Zoccano, che è stato anche presidente del Forum italiano sulla disabilità, persona non vedente che conosce molto bene queste tematiche e che potrà rappresentare un valore aggiunto al dicastero appena creato”. Il primo ministero della Disabilità, seppur senza portafoglio e che ha diviso la comunità dei disabili, le famiglie e gli operatori, è considerato da Bettoni come “un importante punto di riferimento centralizzato”, perché “finalmente adesso abbiamo un indirizzo preciso a cui bussare per far sentire le nostre esigenze, offrire le nostre proposte e creare un clima di condivisione sul molto lavoro da fare: non chiediamo favori, ma vogliamo che siano garantiti diritti per tutti”.
Articolo di Renato La Cara (pubblicato da ilfattoquotidiano.it)